Le ferite di una foresta in un’opera di rinascita e resilienza: la storia di VAIA
Nel 2018 la Tempesta Vaia ha spazzato via più di 45 milioni di alberi, distruggendo migliaia di ettari di foreste alpine di conifere del territorio veneto e trentino. È da questo disastro naturale che un gruppo di giovani si è attivato per realizzare un nuovo modello di business, che andasse oltre l’idea di consumo sostenibile e fosse in grado di produrre qualcosa di nuovo non più sfruttando, bensì ripristinando le risorse naturali di un ecosistema ferito.
È così che è nata VAIA: una startup che grazie all’ideazione, la creazione e la vendita dei VAIA Cube, degli amplificatori naturali e supporti per smartphone realizzati con il legno (di larice e abete in particolar modo) delle foreste colpite, vuole sostenere le comunità locali e favorire l’equilibrio dell’ecosistema. Una risposta concreta agli effetti, sempre più sconvolgenti, dei cambiamenti climatici.
Abbiamo parlato di VAIA, dalle sue origini fino agli obiettivi della startup per il futuro, con Federico Stefani, fondatore e vera e propria “mente” del progetto.
Amplificare il legame tra uomo e ambiente. Intervista con il fondatore di VAIA Federico Stefani
Federico ha 29 anni ed è originario di Pergine Valsugana. Dopo anni di esperienza lavorativa nell’ambito del management – che l’ha portato dal Giappone a Bruxelles – ha deciso di tornare nel suo Trentino, e questa volta di fermarsi, per dare vita e sviluppare il progetto VAIA.
L’idea del VAIA Cube come oggetto funzionale e di design ha origine nella sua storia personale: è stato suo nonno a realizzare l’amplificatore in noce, a cui è molto legato, che l’ha ispirato. Un messaggio e una metafora, quella dell’amplificatore, perfetta per comunicare le diverse risonanze del legame tra uomo e natura.
Volevamo rendere l’idea della ferita della foresta: è così che è nata la caratteristica “fenditura” sul prodotto, diversa per ogni VAIA Cube. Dalle ferite si può ripartire: ci si può riscoprire resilienti, ci si può reinventare e imparare a essere più flessibili.
Dare forma e corpo a questa idea non è stato facile, ma il coinvolgimento delle persone giuste – dai collaboratori agli artigiani che hanno accettato di mettersi in gioco nella realizzazione di questo oggetto unico – unite all’entusiasmo e alla voglia di farcela hanno visto il progetto crescere e affermarsi, anche ben oltre i confini del Trentino.
Il futuro di VAIA sta nelle partnership territoriali, nel coinvolgimento di realtà che nelle loro diversità sono accomunate dalla volontà di creare valore per il territorio. Realtà che devono essere punti di riferimento, strutture importanti che anche nei momenti di difficoltà sappiano porsi come un porto sicuro. Come Sant’Orsola nei confronti dei suoi produttori di piccoli frutti, per esempio.
Per ogni VAIA Cube venduto, ci ha spiegato Federico, l’obiettivo e l’impegno è quello di piantare almeno un albero. Non solo per assecondare un trend sempre più in voga ma per tutelare concretamente la biodiversità degli ecosistemi boschivi: per questo nel progetto sono state coinvolte realtà e associazioni territoriali, gli enti forestali e l’Università di Padova. La filiera che porta alla realizzazione degli amplificatori, inoltre, rispetta e valorizza al 100% di tutti gli attori coinvolti, a partire dagli artigiani locali.
Ci sono diversi motivi per cui scegliere di fare parte di Vaia e di sostenere il progetto. Sempre più persone oggi vogliono avere un impatto nel mondo, mettendosi in gioco senza sottrarsi alle sfide. Il VAIA Cube è un oggetto simbolico, un ambasciatore di valori, ma è anche bello, funzionale e di design, perfetto per chi cerca oggetti capace di rappresentare al meglio la propria identità e le proprie idee. È importante per noi contribuire a creare un senso di appartenenza verso un mondo che sta cambiando, ispirando le persone a prendere delle decisioni, anche nel loro piccolo, ma a prenderle con coraggio.
VAIA Summer Week: interrogativi e proposte per riconnettere l’uomo alla natura, dalle città agli ecosistemi boschivi
il 17 luglio sul monte Panarotta – a sud della Catena del Lagorai, in Trentino – si è tenuto l’ultimo appuntamento della VAIA Summer Week. Una tre giorni di eventi online e fisici dedicati allo sviluppo sostenibile di città e comunità, apertasi a Milano con un talk sullo sviluppo sostenibile delle città del futuro e conclusa appunto in Panarotta con la piantumazione di nuovi alberi, uno spettacolo teatrale e un workshop nel quale il maestro artigiano Giorgio Leornadelli ha illustrato le tecniche e i principi fondamentali del recupero e della lavorazione del legno.
Per noi di Sant’Orsola è stato un piacere prendere parte a quest’ultima giornata come supporter. Ringraziando ancora Federico e tutto il team VAIA per la disponibilità, ci auguriamo di veder crescere il progetto nel tempo e di avere ancora l’occasione per poter contribuire al suo sostegno.